Adeguamento rendite Imposta giudicata iniqua, proposte anche modifiche per rendere il prelievo fiscale sugli immobili progressivo in base al reddito.
10/01/2013 – All’Unione Europea l’Imu sembra iniqua perché il prelievo sugli immobili si basa sul loro valore catastale e non su quello di mercato.
Nel documento sull’occupazione e gli sviluppi sociali relativo al 2012, la Commissione Europea afferma che l’aggiornamento dell’imposta, sulla base del valore di mercato degli edifici, aumenterebbe la progressività dell’Imu, riducendo le disuguaglianze tra i proprietari di immobili più o meno benestanti.
Ma non solo. Come si legge nel testo, in Italia non è prevista la deducibilità dell’imposta. Elemento che non incide sulla riduzione della disuguaglianza e che potrebbe provocare un aggravio a carico dei contribuenti.
D’altra parte, precisa il rapporto dell’Ue, l’impostazione dell’Imu comprende aspetti di equità, come la detrazione di 200 euro riconosciuta alla prima casa, l’ulteriore bonus di 50 euro per ogni figlio a carico, convivente e di età inferiore ai ventisei anni, e la differenziazione del prelievo fiscale, che cresce per seconde case e immobili diversi dall’abitazione principale.
Nonostante ciò, a detta della Commissione Europea, la situazione potrebbe essere migliorata prevedendo delle deduzioni in base al reddito e aggiornando i valori catastali. Secondo l’Ue, applicare alla rendita catastale un moltiplicatore per il calcolo dell’Imu significa creare un aumento proporzionale e non progressivo.
Considerazioni di cui l’Italia è consapevole, tanto che il Governo Monti aveva iniziato a lavorare sull’adeguamento rendite catastali nell’ambito della Delega fiscale. Il provvedimento è rimasto però lettera morta a causa delle dimissioni dell’Esecutivo.
Le reazioni e le precisazioni dell’Ue adeguamento rendite catastali
Per Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, “finalmente emerge con forza l’iniquità dell’impostazione attuale dell’Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare”. Buzzetti ha affermato di condividere la necessità di rivedere l’imposta alla luce di una maggiore equità e progressività grazie ad un’azione sulle rendite catastali.
Più critico il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani. E’ convinto che il tributo debba essere correlato ai servizi forniti dagli enti locali, come in Europa, dove l’imposta è corrisposta anche dagli inquilini. Per Sforza Fogliani, “la progressività sull’Imu o sulle patrimoniali immobiliari sommata alla progressività dell’imposta personale sui redditi significa puntare non all’equità, ma all’esproprio surrettizio di chi ha investito in un settore piuttosto che in un altro”.
Laszlo Andor, ha precisato che “l’Imu ”non ha alcun impatto negativo sulla povertà o sulla distribuzione delle entrate”. Secondo Todd, il rapporto dell’Unione Europea ”semplicemente dice che la riforma fiscale potrebbe avere un impatto più progressivo sulla distribuzione degli introiti se fosse slegato dai valori catastali teorici e legato ai valori di mercato”.
Analoga la posizione dell’ex Presidente del Consiglio Mario Monti, secondo il quale “le osservazioni dell’Ue vanno messe nella giusta prospettiva”. Monti ha sottolineato che l’Imu è stata introdotta su suggerimento dell’Unione Europea per ridurre il trattamento fiscale favorevole riservato alle abitazioni. Ha aggiunto che possono esserci diversi aspetti di miglioramento, come ad esempio una maggiore destinazione del gettito ai Comuni.