La DIA (Denuncia Inizio Attività), introdotta nel 2001 con il DPR 380, rappresentava una comunicazione fondamentale. I cittadini la presentavano ai Comuni per avviare interventi edilizi specifici senza necessità di richiedere un permesso di costruire vero e proprio. Anche se, nel 2014, una legge di semplificazione ha rivoluzionato il panorama normativo. La DIA è stata soppressa, sostituita da due nuove procedure distinte. La CILA e la SCIA hanno preso il suo posto.
La CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), è diventata necessaria per interventi di edilizia libera, manutenzione ordinaria e straordinaria su edifici esistenti. Una semplice comunicazione al Comune, senza richiedere alcun titolo abilitativo specifico. I lavori posso iniziare il giorno stesso in cui si riceve il numero di protocollo.
D’altra parte, la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), ha assunto un ruolo cruciale per interventi più complessi di manutenzione straordinaria con modifiche strutturali significative. In questo caso, la segnalazione deve essere asseverata da un tecnico qualificato. Vanno attesi 30 giorni prima dell’inizio dei lavori.
Questo cambiamento normativo ha avuto un impatto considerevole sul settore edilizio italiano. Introducendo procedure semplificate e più snelle per determinate tipologie di lavori. L’obiettivo principale era ridurre gli oneri burocratici per i cittadini.
CILA: Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata
Questa comunicazione trova applicazione per interventi di manutenzione straordinaria. Questi rappresentano modifiche minori, prive di rilevanza strutturale. Come la modifica di tramezzature e spostamento di porte interne, creazione di un nuovo bagno e rifacimento degli impianti. In aggiunta, è anche lo strumento idoneo per comunicare interventi di manutenzione ordinaria ma sempre abbinato ad interventi di manutenzione straordinaria. Ovvero lavori che riguardano le riparazioni di piccola dimensione. Sostituzione di pavimenti, rivestimenti, controsoffitti e palchettoni non strutturali, infissi interni. Tinteggiatura di prospetti o rifacimento di intonaci esistenti. Purché senza alcuna modifica ai volumi o alle superfici.
Essa rappresenta una semplice comunicazione da trasmettere al Comune competente. Necessita però di un progetto con la firma di un tecnico, una relazione tecnica ed il rispetto delle normative edilizie, urbanistiche, di sussistenza edilizia ed igienico sanitarie. Basta inoltrare la comunicazione prima dell’avvio dei lavori previsti. Così facendo, è possibile procedere senza attendere riscontri o autorizzazioni esplicite.
La CILA quindi semplifica notevolmente gli adempimenti per piccoli interventi edilizi. Eliminando le lungaggini e gli oneri tipici di iter più complessi. Purché rispettati i requisiti e le condizioni stabilite dalla normativa vigente.
SCIA: Segnalazione Certificata di Inizio Attività
La SCIA entra in gioco per interventi di manutenzione straordinaria più complessi e di restauro e risanamento conservativo. Questi lavori vanno oltre la semplice riparazione e interessano parti più rilevanti dell’immobile. Ad esempio, la sostituzione di elementi strutturali come travi o solai. Oppure apertura di finestre o lucernari su prospetti esistenti.
A differenza della comunicazione che abbiamo visto nel capitolo precedente la SCIA può autorizzare modifiche strutturali agli edifici esistenti. Non si tratta più di interventi superficiali o di lieve entità. Bensì di opere che alterano l’assetto statico e costruttivo della costruzione. Anche per questa tipologia di interventi più impegnativi, la legge richiede l’asseverazione da parte di un tecnico qualificato. Un professionista abilitato, come un geometra, deve certificare la conformità dell’intervento alle norme edilizie, urbanistiche e di sicurezza vigenti.
La SCIA rappresenta quindi uno strumento indispensabile per eseguire lavori di ristrutturazione più importanti e complessi. Grazie all’asseverazione di un esperto, garantisce il rispetto delle regole e la tutela della pubblica incolumità, consentendo al contempo procedure semplificate rispetto al passato.
Differenze tra DIA, CILA e SCIA
Riepilogo delle differenze in termini di interventi e procedure:
- La DIA era una denuncia per iniziare interventi di edilizia libera, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria semplice e complessa ma necessitava di approvazione del Comune.. È stata sostituita da due nuove procedure, CILA e SCIA, con ambiti di applicazione distinti.
- La CILA è una comunicazione al Comune asseverata da un tecnico, utilizzata per interventi di edilizia libera, manutenzione ordinaria e straordinaria semplice che non richiede titoli abilitativi specifici e complessi.
- SCIA, d’altra parte, si applica per interventi di manutenzione straordinaria con modifiche strutturali e sui prospetti esterni l’edificio. È una segnalazione asseverata da un tecnico abilitato che attesta la conformità dei lavori alle normative vigenti. In alcuni casi: la SCIA può essere utilizzata anche per nuove costruzioni o ristrutturazioni edilizie radicali. Questo a patto che determinate condizioni vengano soddisfatte, come l’area destinata a scopi residenziali/produttivi o un aumento volumetrico limitato.
La “Super DIA”, ufficialmente SCIA con procedura semplificata, è una variante procedurale che entra in gioco per interventi in aree vincolate paesaggisticamente o ambientalmente. Permette di avviare lavori in zone tutelate seguendo un iter particolarmente snello, con una SCIA accompagnata da asseverazioni di conformità aggiuntive.
Vantaggi della CILA e SCIA
Offrono procedure nettamente più semplici e rapide rispetto al passato. Iter burocratici snelliti e tempi di attesa ridotti al minimo per determinate tipologie di interventi edilizi. Comportano minori oneri e costi per cittadini. Grazie all’eliminazione di passaggi autorizzativi complessi, si riducono le spese legate a permessi, progettazioni dettagliate e iter lunghi. Garantiscono maggiore autonomia per iniziare lavori senza attendere autorizzazioni specifiche dalle autorità competenti. Basta una semplice comunicazione o segnalazione asseverata per poter avviare le opere.
Queste procedure, rappresentano una vera e propria rivoluzione nel settore edilizio, semplificando notevolmente le procedure per interventi minori e di ordinaria manutenzione. Questo si traduce in un risparmio di tempo e denaro significativo per i cittadini, che possono beneficiare di iter più agili e meno vincolanti. Allo stesso tempo, grazie alle asseverazioni dei tecnici abilitati, viene garantito il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, urbanistica e tutela ambientale. Un equilibrio ideale tra semplificazione burocratica e salvaguardia dell’interesse pubblico.
L’introduzione della CILA e SCIA rappresenta quindi un passo avanti concreto verso una maggiore efficienza e snellezza del sistema edilizio italiano, andando incontro alle esigenze dei cittadini senza compromettere la qualità e la legalità degli interventi. Un esempio virtuoso di come la normativa possa evolvere per stare al passo con i tempi moderni e le aspettative della società.