Ogni immobile, per essere commercializzato a norma di legge, necessita di un documento chiamato Attestato di Prestazione Energetica o, sinteticamente, APE.
Si tratta di una sorta di carta di’identità dell’appartamento o del locale, all’interno della quale è riportata la sua classe energetica da un valore massimo A4 a un valore minimo G.
I fattori che influenzano questa valutazione sono numerosi, come ad esempio, a titolo solo esemplificativo, gli infissi, l’isolamento termico, la presenza di impianti moderni basati su energie rinnovabili e i sistemi di climatizzazione presenti.
Affinché venga redatto correttamente un APE, è necessario rivolgersi a una figura abilitata, il certificatore energetico, che viene incaricato dal committente e deposita il documento, della validità di 10 anni, solo a seguito di un sopralluogo accurato presso l’immobile.
Vediamo quindi di cosa si occupa nel dettaglio un certificatore energetico e che caratteristiche deve avere, in termini di formazione e di iscrizione all’albo, per essere definito tale.
Chi è il certificatore energetico e che titolo deve possedere
Visti i numerosi bonus edilizi promossi nell’ultimo periodo per migliorare l’efficienza energetica degli edifici più datati, la figura del certificatore energetico è sempre più ambita.
Secondo quando previsto dall’art. 2 del D.P.R. 75/2013, i requisiti che questo professionista deve possedere sono i seguenti:
- conseguimento di una laurea di tipo magistrale, nella specializzazione di ingegneria edile o architettura, nel settore chimico, civile, delle telecomunicazioni, della sicurezza, aerospaziale, elettrico, gestionale, legato all’energia nucleare, informatico, meccanico, ambientale;
- laurea di tipo specialistico in agraria, tecnologie forestali, ingegneria dei materiali, pianificazione e gestione del territorio, chimica industriale;
- conseguimento di una laurea triennale in ingegneria, scienze dell’architettura, scienze agrarie e disegno industriale;
- diploma tecnologico o da perito industriale nel settore della meccanica, dell’edilizia e dell’elettrotecnica;
- diploma di geometra.
Sono pertanto numerose le lauree e i diplomi che consentono di accedere a questa professione, a patto che l’esperto sia iscritto a un albo, collegio o ordine abilitato alla progettazione di impianti.
Coloro che posseggono queste caratteristiche non devono aggiungere al proprio curriculum alcun corso formativo, potendo così redigere APE a norma di legge.
Tuttavia, se non si è iscritti ad alcun albo ma si possiede la formazione scolastica che abbiamo citato, è possibile ovviare con un corso di formazione con attestato di frequenza, che prevede una prova finale da superare per ottenere l’abilitazione alla redazione di un APE.
Quando rivolgersi a un certificatore energetico e chi nomina questa figura
Il certificatore energetico viene nominato direttamente da un committente in qualità di esperto di efficienza energetica, abilitato per il rilascio del certificato APE.
Questo è un documento essenziale in sede di compravendita di un immobile, che deve essere allegato necessariamente all’atto di cessione affinché questo sia legislalmente valido.
In caso di immobili di nuova costruzione, il certificatore energetico può anche assumere la qualità coadiuvatore ai lavori grazie alla sua qualifica di ingegnere, oppure partecipare in qualità di esperto all’interno del cantiere con controlli e sopralluoghi.
La sua valutazione energetica si basa su una serie di parametri, come le pareti, gli infissi, gli impianti da realizzare o già presenti in caso di immobile da ristrutturare, compreso condizionamento e climatizzazione.
Perché è importante che il tuo immobile abbia un certificato energetico
Senza certificato energetico non è possibile procedere con la stipula dell’atto di vendita o con la locazione dell’immobile, in quanto l’acquirente o il conduttore hanno diritto a visionare e prendere atto del documento.
Oltre l’obbligatorierà dell’APE, questo è importante anche i fini commerciali della vendita stessa, in quanto la valutazione di un appartamento o un locale commerciale si basa sull’analisi di diversi fattori, tra i quali proprio la classe energetica.
Più questa è elevata e maggiore è l’efficienza dell’immobile, con un notevole risparmio per quanto riguarda la climatizzazione e le utenze correlate.
Una classe energetica elevata comporta anche un impatto ambientale inferiore dell’immobile sul territorio, grazie a una diminuzione delle emissioni inquinanti e all’utilizzo di energia pulita in presenza di impianti basati su risorse rinnovabili.
Durante la contrattazione, il venditore può pertanto servirsi dell’APE e dell’attestazione energetica per alzare la richiesta economica, proponendo un immobile moderno e funzionale dal punto di vista degli infissi e degli impianti presenti al suo interno.
È molto importante rivolgersi a un tecnico abilitato per la redazione dell’APE il quale, in caso di dichiarazione falsa o mendace, incorre in una responsabilità amministrativa, civile e penale, percependo una multa pari al 70% della sua parcella o la reclusione fino a un anno.
Inoltre, il certificatore deve necessariamente essere un soggetto terzo, che non ha alcun conflitto di interesse con le parti in causa, come il committente dei lavori, il diretto dei lavori, il progettista e le altre figure che gravitano attorno al progetto di costruzione o ristrutturazione di un immobile.
Quali sono le informazioni rilasciate dal certificatore energetico all’interno dell’APE
Oltre alla classe energetica, espressa in una lettera da A a G, all’interno dell’APE è possibile trovare anche la prestazione energetica globale e la qualità energetica del fabbricato.
Tra le informazioni più tecniche, è possibile leggere le caratteristiche termo igrometriche, le emissioni di anidride carbonica e la quantità di energia consumata annualmente.
Sono inoltre presenti un elenco dei servizi energetici, le loro efficienze e pure una serie di indicazioni per la riqualificazione energetica dell’immobile, sulla base di interventi possibili nello stato di fatto nel quale si trova, interventi che convengono economicamente a seconda della legislazione vigente.
Quali sono i compiti di un certificatore energetico?
In primo luogo, una volta ricevuto l’incarico il certificatore energetico controlla i dati catastali relativi all’immobile e la documentazione urbanistica in suo possesso, partendo dall’ultimo titolo per vedere che tipo di opere sono state eseguite all’interno rispetto all’origine.
Il suo lavoro non può prescindere da un accurato sopralluogo, durante il quale controlla e valuta elementi come le pareti e gli infissi, impianti, collettori e pannelli solari, concentrandosi sulla climatizzazione e sui sistemi di produzione di acqua calda sanitaria.
Grazie a un software approvato dal Comitato Termotecnico Italiano, il certificatore può a questo punto stabilire l’indice di prestazione globale dell’immobile, affidandogli una classe energetica e inserendo i dati di cui abbiamo parlato in precedenza.
Il documento deve riportare i dati del certificatore e il numero della sua iscrizione all’albo o titolo equipollente, con timbro e firma del professionista.
Dovendo necessariamente essere un soggetto indipendente e senza conflitti di interesse con le altre parti in causa, il certificatore deve allegare all’APE apposita dichiarazione di indipendenza.
Se ancora il tuo immobile non è corredato di apposito APE, il suggerimento è di commissionare il documento a un tecnico abilitato e utilizzare questo fattore in caso di vendita, se positivo.
Inserendo nell’annuncio la presenza di una classe energetica elevata e di moderni sistemi di condizionamento e climatizzazione l’interesse dei potenziali acquirenti potrebbe aumentare, così come la richiesta economica in sede di trattativa.