Quando si affronta il tema dell’isolamento termico di un edificio di solito si pensa all’isolamento per la stagione invernale. Ridurre quindi la dispersione di calore per ridurre i costi di riscaldamento. Ovviamente l’isolamento invernale è molto importante ma se teniamo presente solo questo aspetto dimentichiamo di considerare i costi energetici dovuti al raffrescamento estivo che in certe situazioni posso essere ancora più elevati dei costi per il riscaldamento invernale.
Se si vuole valutare un intervento di isolamento termico è consigliabile quindi considerare quali sono le scelte da fare per ottenere dei risultati ottimali in entrambe le situazioni: quella invernale e quella estiva. Un corretto isolamento termico estivo permette di ridurre di circa il 50% i costi energetici derivanti dall’uso dei condizionatori per il raffrescamento.
Se siete a Torino e provincia vi consiglio di rivolgervi ad un azienda specializzata tipo EcoStili. A Roma e provincia invece ci sono io.
Elementi da considerare nel caso di isolamento termico estivo
Gli elementi da considerare per un isolamento termico estivo ottimale sono:
1. La trasmittanza termica periodica (U)
La trasmittanza termica periodica misura la quantità di calore scambiato da un materiale o un corpo per unità di superficie e unità di temperatura e definisce la capacità isolante di un elemento. Essa si misura in [W/m2K]. Può sembrare un passaggio complicato ma la cosa importante da tenere presente è che più il valore di trasmittanza è basso, maggiore è il potere isolante del materiale
2. Inerzia termica
L’inerzia termica è la capacità di un materiale di variare più o meno lentamente la propria temperatura in reazione alle variazioni di temperatura esterna oppure di una sorgente di calore o di raffreddamento interno. In pratica l’inerzia termica è la capacità di un materiale di scaldarsi (o raffreddarsi) più lentamente rispetto ad un altro.
Per semplificare possiamo dire che l’inerzia termica permette di:
- Ridurre il picco di calore che si può venire a creare all’interno della casa
- Creare uno sfasamento, vale a dire la capacità di far sentire con un ritardo (di qualche ora) gli effetti del calore che arriva dall’esterno. Ciò significa che il materiale isolante assorbe buona parte del calore che raggiunge l’edificio durante il giorno (trattenendolo e senza farlo entrare in casa) e lo rilascia con intensità minore dopo diverse ore (ad esempio durante nelle ore notturne quando il calore esterno si è attenuato.
È evidente che se lo sfasamento è solo di poche ore l’ambiente diventa molto caldo anche durante la sera e la notte, perché le pareti interne rilasciano troppo in fretta il calore accumulato durante le ore calde. Uno sfasamento superiore alle 12 ore, invece, permette di smaltire il calore accumulato durante le ore serali e notturne.
Altri elementi da considerare
Oltre alla trasmittanza termica periodica e l’inerzia termica, per una valutazione ottimale di un intervento di isolamento estivo andrebbero considerati anche la ventilazione e l’ ombreggiamento.
L’ ombreggiamento si può ottenere attraverso dei sistemi:
- filtranti (come ad esempio tende)
- schermanti (come ad esempio sistemi a lamelle)
- oscuranti (ad esempio tapparelle)
- alberi con foglie caduche
Per ventilazione si intende quella naturale, che dovrebbe agevolare la dispersione di calore soprattutto nelle ore notturne. Ma a causa dell’effetto “isola di calore” che si verifica nella maggior parte delle grandi città, è bene poter ventilare anche attraverso un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC).
Isolamento termico del sottotetto
La copertura è la parte dell’edificio che generalmente presenta i maggiori problemi di dispersione di calore in inverno e di accumulo di calore in estate.
Che i locali di sottotetto siano quelli più critici di tutta la casa lo sanno molto bene, per esperienza diretta, i proprietari di case indipendenti o di alloggi all’ultimo piano di un condominio dove soprattutto in estate, gli ambienti immediatamente posti sotto la copertura raggiungono temperature diurne e notturne molto alte.
Come per le pareti verticali, anche nel caso dell’isolamento del sottotetto il materiale isolante impiegato deve possedere una bassa conducibilità termica (deve essere un buon isolante) ma al contempo un’alta densità materica, vale a dire una massa espressa in Kg/m3, alta (vedere tabella nel paragrafo successivo).
Materiali da considerare per isolamento estivo
Precisando che ogni intervento è da valutare e progettare come un caso a sè e che quindi anche i materiali sono da scegliere in base al caso specifico, sulla base di quanto indicato in precedenza, nel caso di isolamento termico estivo vi sono materiali più indicati di altri.
Dalla tabella si può notare che, in linea di principio, i materiali più indicati per l’isolamento estivo sono la lana di legno, la fibra di legno, il sughero espanso, la lana di roccia.
I materiali come l’EPS, l’XPS o il poliuretano non hanno una densità (kg/m3) sufficiente per far ottenere un isolamento estivo ottimale.
I materiali naturali come la fibra di legno, il sughero o la canapa risultano inoltre altamente permeabili al vapore consentento alla casa di “respirare”.
Potremmo obiettare che questi materiali (lana di legno, sughero) sono meno efficaci dal punto di vista dell’isolamento invernale rispetto a materiali come l’EPS o il poliuretano. Questo è vero anche se si tratta di differenze minime. Si possono raggiungere gli stessi risultati anche per la fase invernale prevedendo qualche cm in più di isolante ma utilizzando dei materiali Eco-sostenibili.
La facciata ventilata
(Da Wikipedia): “La facciata ventilata (o parete ventilata) è un particolare tipo di rivestimento perimetrale delle pareti che prevede l’applicazione a secco, sulla superficie esterna dell’edificio, di pannelli di opportuno spessore, non strettamente aderenti alla struttura. La facciata ventilata è caratterizzata essenzialmente dalla posizione dello strato di rivestimento esterno, che non aderisce alla parete di tamponamento ma ne risulta distanziato per formare un’intercapedine. In questo modo, si ottiene la circolazione naturale dell’aria nello spazio dell’intercapedine, per effetto del moto convettivo prodotto dalla presenza di aperture disposte alla base e alla sommità della facciata“.
Va precisato che tale intervento va considerato nel caso di pareti di una certa dimensione per sfruttare il cosiddetto “effetto camino” ed è quindi un intervento da valutare principalmente nei condomini di una certa altezza. Il progetto va fatto con molta attenzione perchè l’effetto camino potrebbe, in casi eccezionali, favorire lo sviluppo delle fiamme che si possono generare in alcune zone esterne dell’edificio.
Per approfondire l’effetto camino leggi le tecniche di raffrescamento naturale.
Cosa occorre quindi fare per realizzare un buon isolamento termico estivo ?
Se sei interessato a capire come puoi ridurre i tuoi consumi energetici e quindi risparmiare sui costi di riscaldamento invernale e di raffrescamento estivo , la prima cosa da fare è richiedere una consulenza di un professionista che possa valutare gli interventi più adatti per la riqualificazione energetica di casa.
Un’analisi del contesto nel quale gli interventi (ad esempio di isolamento termico) verranno realizzati ti permetterà di ottenere il massimo risultato in termini di riduzione dei costo e aumento del comfort ed eviterà di avere problemi dovuti ad un intervento realizzato in maniera affrettata “tanto per isolare la parete fredda esposta a Nord“.