Gli interventi di restauro e risanamento conservativo sono quelli rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità. Insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali, nonchè delle caratteristiche distributive dell’organismo stesso, ne consentono destinazioni d’uso con essi compatibili.
Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino tipoligico, il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento di accessori, degli impianti e l’eliminazione degli elementi estranei.
Quali interventi sono ammessi nel restauro e risanamento conservativo?
a) la valorizzazione degli aspetti architettonici, per quanto concerne il ripristino dei valori originali,
mediante:
- Il restauro e il ripristino dei fronti esterni ed interni; su questi ultimi sono consentite parziali modifiche purchè non venga alterata l’unitarietà del prospetto e siano salvaguardati gli elementi di particolare valore stilistico.
- Il restauro e il ripristino degli ambienti interni nel caso in cui vi siano elementi di documentata importanza.
b) il consolidamento con sostituzione delle parti non recuperabili, senza modificare la posizione dei
seguenti elementi strutturali qualora gli stessi siano tipologicamente originali:
- murature portanti sia interne che esterne;
- solai e volte;
- scale;
- tetto, con ripristino del manto di copertura originale o simile all’originale;
- sporti di gronda senza modificarne le caratteristiche dimensionali;
c) Eliminazione delle superfetazioni come parti incongrue all’impianto originario ed agli ampliamenti
organici del medesimo, che possono concorrere all’opera di risanamento, funzionale e formale,
delle areee degli spazi liberi.
d) Inserimento degli impianti tecnologici ed igienico-sanitari essenziali nel rispetto delle norme di cui
ai punti recedenti.
e) Ristrutturazione delle scale esistenti senza modificare la posizione del vano; è
inoltre ammessa la realizzazione di nuove scale di accesso al sottotetto, ai corpi secondari e di
collegamento interno, sono ammessi soppalchi interni purchè non eccedano il 50% della
superficie del locale interessato e semprechè sia salvaguardata la lettura del soffitto se voltato o
cassonato.
L’intervento di restauro e risanamento conservativo è soggetto a SCIA salvo quando attuato nelle
zone A nel qual caso è soggetto al Permesso di Costruire.
Ripristino tipologico
L’intervento di ripristino tipologico è previsto per edifici alterati nelle loro caratteristiche tipologiche ed architettoniche e/o già parzialmente demoliti dei quali sono note (attraverso documentazione storica, catastale, fotografica, etc.) le caratteristiche originarie.
Il tipo di intervento prevede la valorizzazione degli aspetti architettonici mediante il ripristino:
- dei collegamenti verticali e orizzontali collettivi quali androni, blocchi scale, portici, etc;
- ed il mantenimento della forma, dimensioni e dei rapporti fra unità edilizie preesistenti ed aree scoperte, quali corti e chiostri;
- di tutti gli elementi costitutivi del tipo edilizio, quali: partitura delle finestre, ubicazione degli elementi principali e particolari elementi di finitura.
L’intervento di ripristino tipologico è soggetto a Permesso di Costruire.
Recupero e risanamento delle aree libere
Gli interventi di “recupero e risanamento delle aree libere”, sono quelli che riguardano le aree gli spazi liberi. Concorre all’opera di risanamento, funzionale e formale, delle aree stesse.
Il tipo di intervento prevede l’eliminazione di opere incongrueesistenti e la esecuzione di opere capaci di concorrere alla riorganizzazione funzionale e formale delle areee degli spazi liberi.
L’intervento è soggetto a SCIA salvo quando attuato nelle zone A nel qual caso è soggetto a Permesso di Costruire.